Per il penultimo incontro del GDL casteldariese dello scorso martedì 15 maggio ci siamo cimentati nella lettura di un classico italiano come “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Il romanzo ha lasciato il buon 80% dei lettori oserei dire “estasiati”.
Il Gattopardo narra le trasformazioni avvenute nella vita e nella società in Sicilia durante il Risorgimento, dal momento del trapasso del regime borbonico alla transizione unitaria del Regno d’Italia, seguita alla spedizione dei Mille di Garibaldi. Il Gattopardo nient’altro è che il principe Fabrizio, attento osservatore della progressiva e inesorabile decadenza del proprio ceto; infatti, con lo sbarco in Sicilia di Garibaldi e del suo esercito, va prendendo rapidamente piede un nuovo ceto, quello borghese, che il principe guarda con disprezzo, in quanto prodotto deteriore dei nuovi tempi.
L’intraprendente e amatissimo nipote Tancredi invece non esita a cavalcare la nuova epoca in cerca del potere economico cercando di rassicurare il titubante zio sul fatto che il corso degli eventi si volgerà alla fine a vantaggio della loro classe. Il principe trascorre con tutta la famiglia le vacanze nella residenza estiva di Donnafugata; nel frattempo Tancredi si fa travolgere dalla passione per Angelica, figlia del nuovo sindaco del paese, e la sposa. Al momento di votare l’annessione della Sicilia al Regno di Sardegna il plebiscito per il sì sarà unanime.
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