Donne lupo a Sabbioneta

Brumose montagne e storie di donne dimenticate hanno fatto da sfondo all’ultimo incontro del gruppo di lettura di Sabbioneta, tenutosi Mercoledì 11 Aprile presso la Biblioteca Comunale e addolcito da due squisite torte preparate dalle nostre lettrici.

Il libro protagonista della serata è stato La valle delle donne lupo di Laura Pariani, pubblicato nel 2011 da Einaudi.

pariani_valleLa narrazione ruota attorno a Fenísia, un’anziana signora che vive in una casupola vicino al cimitero di un piccolo paese delle montagne piemontesi; nata e cresciuta in una famiglia di “sotterramorti”, ha passato tutta la sua vita a ridosso delle tombe. Ma Fenísia è anche la custode di un cimitero invisibile, il “prato delle balenghe”, la terra sconsacrata dove venivano sepolte le donne che venivano considerate strane, diverse, erbe grame che avevano osato ribellarsi a un potere patriarcale indiscusso e totalizzante.

E’ dalla voce di Fenísia, intervistata da una giornalista milanese, Laura, che scopriamo le storie di queste donne ribelli e coraggiose, costrette all’oblio eterno senza neppure una lapide a ricordare il loro nome.

Il libro è piaciuto alla maggior parte del gruppo, una storia forte che obbliga a una riflessione sulla vita delle donne negli anni passati, a noi più vicine di quanto possa sembrare: nonne e bisnonne che sopportavano angherie e tradimenti senza dir nulla, costrette al silenzio in quanto economicamente dipendenti dai mariti. Donne che erano allevate con grande spirito di sacrificio, e che erano avvezze, fin da giovanissime, a piegare la testa di fronte a soprusi e maltrattamenti. Ma non tutte. Fenísia ci riporta indietro nel tempo, facendo rivivere le storie di chi non si è sottomessa, di chi era diversa o veniva considerata pericolosa perché in qualche modo deviava da convenzioni considerate perentorie e immutabili.

Tema ricorrente è proprio quello della diversità: nel libro, chi dimostra comportamenti o idee che vanno  controcorrente, suscita paura, diffidenza, e viene bollato come matto, da relegare dove non può nuocere.

Lei, Fenísia, rimane coerente fino alla fine, preparandosi con dignità a morire nella sua casetta in mezzo al bosco, sola e isolata dal mondo com’era vissuta per tutta la sua esistenza. Da sempre considerata una balenga, ha deciso di vivere e morire da balenga.

Colpisce il sentimento umano che attraversa tutto il libro e che spinge a domandarsi quante azioni, pensieri, emozioni, sentimenti hanno riempito la vita di queste donne ormai scomparse, quante storie avrebbero potuto raccontare e invece sono sepolte insieme a chi le ha vissute in un cimitero senza lapidi.

Onnipresente è la sensazione incombente della morte, che si mescola continuamente con la vita, in un gioco di luci e ombre dove è difficile capire dov’è l’una e dov’è l’altra.

Anche la natura contribuisce a creare l’atmosfera del libro: la montagna, i boschi, la neve respirano le storie degli uomini e, viceversa, gli esseri umani respirano la vita della natura, in un legame forte e deciso. E la natura, con il senso di tranquillità e pacatezza interiore che talvolta suscita, può riscattare dalla tristezza della vita.

Interessante anche la figura dell’intervistatrice, la quale non si esprime, si limita ad ascoltare. Si percepisce che è partecipe, ma rimane un’ascoltatrice, fedele al principio che quando qualcuno ha qualcosa da raccontare, non bisogna far altro che ascoltarlo.

Ma il gruppo di lettura è luogo di discussione, dove coesistono opinioni differenti: ed ecco che verso la fine della serata uno dei nostri lettori ha preso la parola dichiarandosi in disaccordo su quanto era stato detto e stroncando il libro: una storia raccontata da chi della montagna non sa nulla, con paesaggi descritti in modo inadeguato e storie in cui non c’è niente di vero. Scritto in un triste periodo di femminicidi, l’autrice ha colto l’occasione per titillare i punti delicati delle persone che reagiscono con commozione e piacere. Letteratura del dolore, che non lascia segno.

Bello, ancora una volta, lo scambio di opinioni, le voci diverse che offrono tanti punti di vista. Ognuno di noi ha le proprie storie con cui ci affacciamo al mondo e alla letteratura, e uno stesso libro può suscitare riflessioni e sentimenti antitetici. Quindi, viva il gruppo di lettura!

Il prossimo incontro vedrà il gruppo alle prese con il libro Stoner di John Williams. L’appuntamento è per Giovedì 17 Maggio, alle ore 21:00, presso la Biblioteca Comunale di Sabbioneta.